Rischio di guerra per “errore”

Una brevissima rassegna delle principali situazioni in cui un attacco avversario e’ stato erroneamente segnalato e’ contenuta in:

https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_military_nuclear_accidents

Si veda poi il libro di Eric Schlosser (Command and Control, The Penguin Press 2013) che e’ molto focalizzato sul cosidetto Damascus Accident che ha coinvolto nel 1980 un missile Titan II armato di un’arma nucleare, basato a Damascus Arkansas (USA), con una testata di 9 Mt. Il combustile del missile esplose e la testata venne lanciata a circa 30 metri di distanza. La testata non esplose (come e’ ovvio[1]) ma anche non ci fu spargimento eccessivo di materiale radioattivo.

 In tempi piu’ recenti segnaliamo l’incidente accaduto il 25 gennaio 1995 quando un missile norvegese-americano a quattro stadi che portava apparechiature scientifiche per studiare l’aurora boreale sopra le isole Svalbard, risulto’ percorrere, in parte, la traiettoria che porterebbe un missile Minutmen III da una base del Nord Dakota a Mosca. Questo lancio venne interpretato, inizialmente dai Russi, come un possibile attacco preventivo americano. Nel 1983 ci fu in Russia un episodio particolarmente grave di falso allarme di un attacco americano, individuato dal Col. Petrov in un bunker a Kurilovo (circa a 160 Km ad est di Mosca).

Si veda:

https://en.wikipedia.org/wiki/1983_Soviet_nuclear_false_alarm_incident

https://en.wikipedia.org/wiki/Stanislav_Petrov

Un caso analogo, ma molto meno concosciuto era avvenuto durante la crisi dei missile di Cuba nel 1962. L’ufficiale di marina Vasily Arkhipov, ufficiale di marina sovietico, si rifiuto’ di autorizzare il lancio di torpedinid nucleari contro la Marina degli Stati Uniti.

https://en.wikipedia.org/wiki/Talk:Vasily_Arkhipov

 In ultima analisi quando ci sono missili nucleari che sono pronti ad essere lanciati a seguito della segnalazione di un possibile attacco missilistico nemico (col sistema del launch on warning), le possibilita’ di errori catastrofici sono significative.

 Infine dobbiamo segnalare la possibilita’ che delle testate nucleari siano custodite in maniera impropria e quindi che le testate stesse possano essere rubate.  Recentemente, nel 2007, un aereo contenente 6 testate nucleari fu lasciato senza protezione per 24 ore in una base del Nord Dakota, perche’ gli equipaggi non erano al corrente che l’aereo trasportava le testate:

(https://en.wikipedia.org/wiki/2007_United_States_Air_Force_nuclear_weapons_incident).

Al momento dello sfaldamento dell’URSS, ci si pose il problema se mancassero all’appello diverse bombe (si parlo’ a un certo punto perfino di 100 “valigette atomiche” mancanti). Pero’ nessuna di queste bombe disperse e’ stata finora trovata e anche il materiale fissile trafugato risulta essere relativamente poco (come e’ indicato nell’appendice 2 della prima parte di queste note).  E’ stato distribuito un documento (di difficile reperimento, ma allegato al corso) che discute gli incidenti nucleari americani nel periodo fino al 1980 (DOD_US Nukes Accidents 1950-1980).


[1] Una testata nucleare per esplodere deve subire una reazione a catena che, in genere, non è compatibile con una deformazione o un danneggiamento della testata stessa.  Per essere chiari, se si prende una testata nucleare a fucilate o cannonate, questa non esplode come arma nucleare ma puo contaminare un zona anche vasta.