Dopo la crisi di Cuba, di fronte allo scampato rischio di guerra nucleare e ai possibili rischi futuri, ci si pose con piu’ intensita’ il problema di evitare che il numero di paesi in possesso dell’arma nucleare crescesse ulteriormente. Fu da subito evidente che una limitazione della proliferazione nucleare doveva necessariamente basarsi su una cooperazione USA-URSS. Per alcuni anni USA e URSS discussero su come dovesse essere strutturato un trattato di non-proliferazione. Una delle questioni piu’ spinose nella discussione furono proprio le armi nucleari americane collocate in Europa. Mentre da un lato gli accordi di nuclear sharing avevano contribuito a evitare la proliferazione nucleare tra i paesi della NATO (e in particolare in Germania), l’idea che ci fosse all’interno della NATO una compartecipazione alle decisioni nucleari preoccupava l’URSS. Ad esempio parlando di trasferimento di armi nucleari ad altri Stati, l’URSS aveva proposto nel testo di un possibile trattato di non-proliferazione la proibizione del “trasferimento di armi [nucleari] ad altri stati o gruppi di Stati, in ogni forma – direttamente o indirettamente” e il divieto di “accordare ad altri stati o gruppi di stati il diritto a partecipare al possesso, al controllo o all’uso di armi nucleari”. La questione divenne ancora piu’ spinosa dopo la proposta americana di istituire una Multilateral Force (MLF) composta da navi di superfici con equipaggio misto della NATO (almeno di tre paesi diversi) in possesso di armi nucleari. La motivazione di questa proposta era ancora una volta quella di garantire un ruolo nucleare ai paesi della NATO evitando il possesso di armi nucleari indipendenti da parte dei singoli paesi (si veda ad esempio il capitolo 5 di Nato’s Nuclear Dilemmas di D. N. Schwartz, The Brookings Institution 1983 – allegato al corso). La proposta di una Multilateral Force era inaccettabile per l’URSS e cosi’ gli Stati Uniti si trovarono presto a scegliere tra un trattato NPT (Non proliferation Treaty) e la proposta MLF. Scelsero l’NPT e la proposta MLF venne cosi’ abbandonata,
IL 12 giugno 1968 venne cosi’ firmato il trattato di non proliferazione il cui testo e’ disponibile in diversi siti ad esempio in:
http://www.un.org/en/conf/npt/2005/npttreaty.html. Il trattato stesso entro’ in vigore il 5 Marzo 1970. Gli Stati depositari del trattato stesso sono gli USA, l’URSS e la Gran Bretagna. Per una breve storia dello TNP si puo vedere ad esempio:
https://fas.org/programs/ssp/nukes/ArmsControl_NEW/nonproliferation/NPT/NP-NPT-HIS.html
La tempistica delle adesioni al TNP e’ disponibile per esempio su
Per quanto riguarda la discussione tra USA e URSS a cui abbiamo fatto riferimento prima, il linguaggio scelto per il trattato fu il seguente:
Each nuclear-weapon State Party to the Treaty undertakes not to transfer to any recipient whatsoever nuclear weapons or other nuclear explosive devices or control over such weapons or explosive devices directly, or indirectly.
L’understanding fu che gli accordi di nuclear sharing (preesistenti alla firma del trattato) non sarebbero stati considerati in contrasto con il trattato stesso. Pero’ il linguaggio del trattato fu in ogni caso abbastanza vicino alla proposta sovietica. Questo non significa che non ci siano ancora oggi paesi ed opinioni che considerino il nuclear sharing come sostanzialmente incompatibile con l’NPT. Oltre al problema della eventuale incompatibilita’ del nuclear sharing con l’NPT, c’e’ il problema della opportunita’ politica di accettare in generale la prassi del nuclear sharing, per cui potrebbe essere possibile in futuro l’installazione ad esempio di armi nucleari pakistane sul territorio dell’Arabia Saudita o altri accordi simili. Tutto questo porrebbe evidentemente problemi seri dal punto di vista della non proliferazione.