Negli ultimi anni ’40 – primi anni ’50 la convinzione diffusa era che tutti i paesi di una certa dimensione avrebbe acquisito le armi nucleari, ma non si pensava assolutamente che i due paesi piu’ potenti del mondo raggiungessero i livelli che hanno effettivamente raggiunto (USA max 32 000 testate, URSS max 45 000). Il regime di non proliferazione (e il trattato TNP) ha dunque svolto un ruolo importante nel prevenire un conflitto nucleare che sarebbe potuto esplodere in una zona qualsiasi del pianeta tra contendenti dotati di armi nucleari. Ma cosa potrebbe succedere se vi fosse un collasso del regime di proliferazione? Ad esempio se l’Iran, l’Arabia Saudita e qualche altro paese del medio oriente decidessero di abbandonare il TNP e dotarsi di armi nucleari. E’ chiaro che il rischio di un conflitto nucleare aumenterebbe in modo consistente.
Inoltre potrebbe immaginarsi anche uno scenario in cui, per prevenire l’acquisizione di armi nucleari da parte di un certo paese, altri paesi potrebbere iniziare una guerra peventiva con lo scopo di distruggere tutte le installazioni nucleari (anche dichiaratamente “civili” o “pacifiche”) del paese avversario. Questo e’ stato il caso, ad esempio, considerato esplicitamente da Israele per impedire una possibile acquisizione iraniana di armi nucleari.
Una punto importante da mettere in luce, in questo contesto, sono le possibili implicazioni negative degli accordi di “nuclear sharing” sul regime di non proliferazione. Recentemente la Russia, nel contesto della guerra in Ukraina ha deciso di installare armi nucleari in Bielorussia. E chiaro inoltre che l’Ukraina ha molto probabilmente rimpianto il fatto di aver consegnato all Russia le 1800 testate nucleari che ospitava durante il period della guerra fredda. . Se gli accordi di nuclear sharing sono compatibili con il TNP, perche’ ad esempio il Pakistan non dovrebbe poter decidere di installare armi nucleari in Arabia Saudita?
Oppure una crisi nell’Asia del Nord-Est potrebbe spingere il Giappone a dotarsi di armi nucleari, di fronte ad una seria minaccia nucleare Nord Coreana. E le capacita’ nucleari e missilistiche del Giappone, la disponibilita’ di plutonio gia separato (47 ton di cui almeno tra 9 e 10 sul territorio giapponese) metterebbero il Giappone in condizione di costruire una flotta di missili nucleari in tempi brevissimi.
Si noti, tra parentesi. che il grande accumulo di materiale usabile per la costruzione di bombe nucleari del Giappone, costituisce in ogni caso un “esempio” che potrebbe essere sfruttato da altri stati per avanzare il diritto a disporre di consistenti quantitativi di materiale fissile utilizzabile per armi nucleari (http://carnegieendowment.org/files/Acton_JapanPlutonium_PO_final.pdf).