Nel 1984 il Presidente Reagan lancio’ un progetto per la difesa antimissilistica con il messaggio base “perche’ continuare a fare affidamento sulla teoria della distruzione reciproca assicurata, quando e’ possibile rendere i missili nucleari impotenti ed obsoleti?” Al progetto di Reagan fu dato il nome Strategic Defense Initiative (SDI).
Fu costituita nel 1984 una Strategic Defense Initiative Organization poi rinominata nel 1993 Ballistic Missile Defense Organization e quindi nel 2002 Missile Defense Agency. Il progetto di Reagan venne anche ironicamente chiamato Star Wars. La parte essenziale del discorso di Reagan e’ disponibile ad esempio su:
All’inizio l’attivita’ fu principalmente teorica cioe’ di studio della fattibilita’ di tutte le possibili componenti di un sistema antimissilistico. Vennero considerati laser a raggi X, sistemi per la produzione di fasci di particelle, brilliant pebbles (proiettili lanciati da satellite) ecc. Si veda ad esempio:
La ricerca nel campo della difesa antimissilistica e’ continuata dal 1984 in poi, con risultati tutt’altro che incoraggianti, ma che tuttavia hanno avuto il risultato di alienare comunque la Russia per le ragioni fondamentali che abbiamo detto prima,
e cioe’ che, di fronte alla possibilita’ che il potenziale nemico possa essere in futuro in grado di intercettare i propri missili, la risposta piu’ naturale sara’ quella di aumentare il numero dei propri missili a disposizione o comunque in ogni casi di non diminuirli.
In tempi relativamente recenti per rassicurare la Russia (e la Cina) che i sistemi di difesa antimissilistica non sono e non saranno in grado di neutralizzare le forze nucleari russe e cinesi, gli USA hanno ripetutamente dichiarato che i sistemi antimissilistici americani sono indirizzati ad intercettare attacchi di forze missilistiche molto limitate come un eventuale attacco dalla Corea del Nord o anche dall’Iran.
Per una descrizione sullo stato attuale dei progetti americani di difesa antimissilistica si veda ad esmpio
https://www.armscontrol.org/factsheets/usmissiledefense
dove sono sommariamente descritte varie componenti dei sistemi di difesa antimissilistici americani e cioe’:
- sistemi basati a terra per l’intercettazione dei missili nel tragitto intermedio
- sistemi basati in mare per l’intercettazione di missili (AEGIS)
- sistemi THAAD (Terminal (Theater) High Altitude Area Defense) per l’intercettazione di missili a raggio intermedio o corto raggio
- Sistema Patriot Avanzato (PAC 3) per l’intercettazione di missili a medio e corto raggio [ad altitudine piu’ bassa del sistema THAAD]
- SBIRS high (sistemi basati nello spazio con sensori (infrarossi) per l’individuazione di missili avversari nella fase di spinta (lancio)
- Laser collocati su aerei (per possibilmente colpire i missili nella fase di spinta)
- Intercettatori ad energia cinetica (sempre per colpire i missili nella fase di spinta) [programma ora eliminato ma potrebbe essere riconsiderato]
In ogni caso nell articolo di Arms Control appena citato si richiede di leggere in particolare:
· Elements of the U.S. Ballistic Missile Defense System
- Ground-based Midcourse Defense
- Aegis Ballistic Missile Defense
- Patriot Advanced Capability (PAC-3)
- Space-based Infrared System-High (SBIRS-HIGH)
- Recently Canceled Programs
- Next Generation Efforts
Su Terminal High Altitude Area Defense si veda
https://en.wikipedia.org/wiki/Terminal_High_Altitude_Area_Defense
In ogni caso l’atteggiamento della Russia (e della Cina) verso i progetti di difesa antimissilistica americani e’ comunque negativo. Ad esempio il vice ministro della difesa Antonov ha dichiarato il 20 Aprile 2016 riferendosi ai progetti (limitati) americani di installare componenti antimissilistiche nella regione del pacifico:
“The point is that if this small element becomes a part of a missile defense system across the world, then, of course, it will strike down and undermine the system of global security. In fact, it strikes down or even nullifies China’s nuclear deterrent force and causes damage to strategic stability, including of the Russian Federation.
Le motivazioni americane per la fuoriuscita dal trattato ABM, sono proprio legate al desiderio di avere “mano libera” nella sperimentazione di sistemi antimissilistici.