Altri movimenti e iniziative per il disarmo

Un’altra organizzazione dedicata al disarmo nucleare ed indirizzata ad esporre i rischi di un conflitto nucleare, soprattuto in termini di conseguenze mediche, e’ la IPPNW (International Physicians for the Prevention of Nuclear War), premio Nobel per la Pace del 1985 (http://www.ippnw.org/)

Un terzo premio Nobel per la Pace sui problemi del rischio nucleare e’ stato assegnato nel 2017 a ICAN (International Campaign for the Abolition of Nuclear weapons)

https://www.icanw.org

Esiste poi un vasto elenco di istituzioni di ricerca e accademiche (parti di Universita’) e private che si occupano specificatamente di probelmi connessi alle armi nucleari. Ne riportiamo solo alcune qui sotto e rimandiamo ai siti web relativi:

In Italia segnaliamo in particolare:

  1. Accademia Nazionale dei Lincei. Il fisico Edoardo Amaldi ha istituito nel 1987 il Gruppo di Lavoro (SICA Sicurezza Internazionale e Controllo degli Armamenti) che organizza ogni due anni la Amaldi Conference a Roma. Segretario e’ oggi il Professore Luciano Maiani ex direttore del CERN e ex presidente dell’INFN e del CNR.

2. ISODARCO (International School on Disarmament and Research on Conflicts, www.isodarco.it che organizza corsi sul disarmo nucleare e problemi connessi tutti gli anni a gennaio ad Andalo (TN). Ha anche organizzato diverse conferenze in Cina e ha anche organizzato un corso a Cipro Nord.

3. USPID (Unione Scienziati per il Disarmo) www.uspid.org, che tra le varie attivita’ organizza un meeting biennale a Castiglioncello (LI).

Negli Stati Uniti, in Russia, in Giappone segnaliamo:

1. Managing the atom: programma del Belfer Center for Science and International Affairs, Kennedy School of Governement, Harvard University (Cambridge, MA, USA) http://belfercenter.ksg.harvard.edu/project/3/managing_the_atom.html

2. The Program on Science and Global Security (SGS), parte della Woodrow Wilson School of Public and International Affairs, Princeton University (Princeton NJ, USA) che si dedica in particolare a “Nuclear Weapons and Nuclear energy”, ospita l’ “International Panel on Fissile material”,  e ha un “Project on Peace and Security in South Asia” https://www.princeton.edu/sgs/

3. Il CISAC (Center for International Security and Cooperation) della Universita’ di Stanford, (Stanford (CA), USA) http://cisac.fsi.stanford.edu/

4. L’American Academy for the Advancement of Science (AAAS), la piu grande associazione scientifica del mondo, si dedica costantemente ai problemi nucleari in genere e al disarmo nucleare in particolare con il suo comitato CISAC (Committe for Internati onal Security and Arms Control), Washington DC, USA.  www.aaas.org

5. L’American Academy for Arts and Science

https://www.amacad.org

6. Nuclear Threat Initiative (NTI) ha programmi su Global nuclear policy e su Nuclear terrorism. E’ basata in Washington, DC, USA www.nti.org

7. Arms Control Association (ACA), Washington, DC, USA. L’ACA – come la NTI – svolge un ottimo servizio di informazione sui vari problemi connessi al controllo degli armamenti e al disarmohttps://www.armscontrol.org/

8. Carnegie Endowment for International Peace (Washington DC, USA), www.ceip.org

9. International Institute for Strategic Studies, London UK, www.iiss.org. Pubblica vari libri e documenti sulla sicurezza internazionale e il controllo degli armamenti

10. Center for Energy and Security Studies Moskva, Russia, www.ceness-russia.org

11. Research center for nuclear weapons abolition (RECNA) Nagasaki University, Giappone, http://www.recna.nagasaki-u.ac.jp/recna/

12. Inoltrele Nazioni Unite hanno costituito a Ginevra l’UNIDIR (United Nations Institute for Disarmament Research), www.unidir.org

Una rivista particolarmente importante per il movimento contro le armi nucleari  è il Bulletin of Atomic Scientists, fondato nel 1945 a Chicago. Dal 1947 il Bulletin pubblica in ogni numero l’orologio dell’apocalisse, in cui viene indicato quanti minuti mancano alla mezzanotte (intesa come appunto l’apocalisse nucleare). http://thebulletin.org/

Tra i movimenti che in varie situazioni hanno portato avanti la protesta pubblica contro il riarmo e a favore della diminuizione dei rischi nucleari (intesi, in questo contesto, solo come rischi connessi alle armi nucleari e non come rischi connessi allo sviluppo dell’energia nucleare), ricordiamo ad esempio (molto sommariamente) che:

– Nel 1954 furono raccolte 35 milioni di firme in Giappone contro i test nucleari del Pacifico

– la Campaign for Nuclear Disarmament (CND) in Inghilterra sul finire degli anni ’50 mobilito’ diverse migliaia di manifestanti a sostegno del disarmo nucleare

-il movimento Women strike for peace mobilito’ nel 1961 50 000 donne negli Stati Uniti

-il movimento (europeo) contro gli euromissili dei primi anni ’80 causo’ lo smantellamento dei missili a raggio intermedio (tratttato INF).

-Intorno alla meta’ degli anni ’90 ci furono varie proteste contro I test nucleari (francesi) nel Pacifico

Infine molte ricerche, analisi e movimenti di opinione contribuirono a richiamare l’attenzione sulle gravi conseguenze ambientali di un possibile conflitto nucleare:

-Nella prima meta’ degli anni ’80 alcuni scienziati ipotizzarono che i fuochi generati dalle esplosioni nucleari avrebbero per diversi anni ostruito la luce solare e quindi generare un forte calo della temperature denominato nuclear winter (si veda ad es. https://en.wikipedia.org/wiki/Nuclear_winter)

-Negli ultimi anni si e’ svolta una conferenza su Humantarian Impact of Nuclear Weapons che ha messo in luce le gravi conseguenze umanitarie di un uso anche limitato di armi nucleari. Le conferenze si sono svolte a Oslo (2013), a Nayarit – Messico (febbraio 2014) e a Vienna (dicembre del 2014). A queste conferenze hanno partecipato numerosi Stati e nell’ultima di Vienna hanno parteciapto anche gli USA, il Regno Unito e la Cina.