I missile balistici si dividono innanzitutto in base alla loro gittata: ICBM (Intercontinental Ballistic Missiles) che hanno una gittata superiore a 5500 Km, IRBM (Intermediate Range Ballistic Missiles) che hanno una gittata compresa tra 1000 e 5500 Km, SRBM (Short Range Ballistic Missiles) che hanno una gittata inferiore o uguale a 1000 Km. Tutte queste sigle si usano normalmente per missili balistici basati a terra.
I missili balistici si caratterizzano anche per dove sono basati: SLBM (Submarine (or Sea) Launched Ballistic Missiles) sono missili balistici lanciati da sottomarini, ALBM (Air launched Ballistic Missiles) sono missili balistici lanciati da aerei (poco usati). I missili balistici lanciati da sottomarini sono lanciati quando il sottomarino e’ ancora in immersione (si veda il lancio del missile Polaris:
https://www.youtube.com/watch?v=sUlXty69-Y8)
Il missile Polaris e’ stato uno dei primi missili lanciati da sottomarini (circa 1958)
I missili balistici di lungo o medio raggio d’azione compiono un percorso al di fuori dell’atmosfera terrestre. In un missile balistico abbiamo la fase di spinta (o di lancio) iniziale, la eventuale perdita dei vari stadi del missile, il percorso intermedio delle testate e la fase di rientro delle testate. Noi considereremo prevalentemente missili con testate nucleari.
Un missile può lanciare una sola testata o piu’ di una testata. Nel caso di testate multiple, queste possono essere indirizzabili verso obiettivi distinti ed independenti (compresi pero’ nel cosiddetto footprint del missile).
L’acronimo MIRV (Multiple Independently-targetable Reentry Vehicle) e’ usato in questo caso. I missili e le testate vengono indirizzati sugli obiettivi prefissati da vari sistemi di guida (https://en.wikipedia.org/wiki/Missile_guidance). Il numero di missili dotati di MIRV e’, al momento attuale, in declino, come conseguenza degli accordi sul controllo degli armamenti.
I missili balistici sono gli eredi delle V2 tedesche della seconda guerra mondiale.
Il problema di una possibile intercettazioni dei missili balistici e’ in generale un problema molto difficile da affrontare, sopratutto quando si tratta di intercettare una schiera di missili con testate nucleari. Infatti anche se se ne intercettano alcune di queste testate, le altre che non vengono intercettate creano comunque una distruzione inaccettabile. E’ in generale piu’ facile intercettare un missile nella fase di spinta, perche’ la fiammata del missile e’ ben visibile e perche’ il missile e’ relativamente “grande”. Tuttavia per intercettare un missile nella fase di spinta sarebbe necessario piazzare missili intercettatori nella vicinanza del punto di lancio, cosa generalmente non possibile. Le varie testate che escono dall’atmosfera sono invece difficili da individuare perche’ sono “piccole” e perche’ le testate possono essere mescolate ad esche (decoys) che sembrano delle testate ma sono invece involucri leggeri. Qui sotto abbiamo riprodotto lo schema della traiettoria di un missile balistico con testate multiple:

1 descrive la fase di spinta, 2,3,4 la separazione degli stadi, 5 descrive il veicolo di rientro che viaggia fuori dall’atmosfera, 6 descrive la separazione delle testate, 7 descrive il movimento delle testate verso gli obiettivi indipendenti, 8 rappresenta la fase di impatto.
In un missile balistico un parametro fondamentale e’ il throw-weight cioe’ il peso che puo’ essere lanciato e che comprende le testate, le esche, e in generale il “reentry vehicle”. Il termine ABM (Anti-ballistic missile, cioe’ missile anti missile balistico) veniva usato per i primi sistemi di difesa antimissilistica degli anni ‘70. Ora si usa in generale l’acronimo BMD (Ballistic Missiles Defense).
Come abbiamo gia’ detto le armi nucleari (e in particolare quelle basate su missili)
possono essere indirizzate contro obiettivi civili, cioe’ citta’ , strutture industriali, ecc. (modalità countervalue) o contro la basi di armi nucleari avversarie in particolare contro le basi di missili nucleari avversarie o comunque contro installazioni militari (modalita’ counterforce) .
Per evitare che i missili balistici possano essere distrutti al suolo, questi devono essere collocati in silos protetti. Si veda ad esempio una foto di silos coperto e protetto di missile balistico Americano.

Si veda anche la foto successiva che mostra il lancio di un ICBM americano MX (anni ’80) da un silo sotterraneo

Per ridurre il rischio che i missili balistici possano essere distrutti al suolo, i missili possono anche essere collocati su basi mobili. Si vedano per esempio i missili balistici cinesi basati su treni (2015)
https://www.youtube.com/watch?v=h2kjMctT8yU)
o i sistemi di installazione dei missili nucleari sovietici (poi russi) Topol (anni’80 e oltre) rappresentati nella foto seguente:

L’intercettazione di un numero significativo di missili balistici nucleari o la distruzione al suolo di missili balistici nucleari avversari prima che questi vengano lanciati, e’ un’impresa che puo’ riuscire al piu’ per un numero limitato di missili e quindi, trattandosi di missili nucleari, gli effetti di queste intercettazioni sono trascurabili.
Tuttavia la presenza di sistemi BMD :
a) spinge l’avversario ad aumentare il numero di potenziali missili attaccanti
b) spinge l’avversario a mantenere un certo numero di missili in allerta continua in modo che questi missili sopravvivano ad un eventuale attacco e possano essere lanciati prima di essere distrutti al suolo.
Questa allerta continua ha particolarmente senso (ed e’ particolarmente utilizzata) per i missili intercontinentali dove, dal momento in cui si ha l’informazione che un attacco nucleare e’ stato iniziato dall’avversario, passano circa 30 minuti prima che i missili vengano distrutti al suolo. Ovviamente questa scelta di mantenere un certo numero di ICBM in allerta continua lascia ampi margini alla possibilita’ ad una guerra per errore. Per comprendere questo rischio basti ricordare che nel 1995 un missile meteorologico norvegese venne scambiato dai Russi per un possibile missile nucleare americano attaccante. Ma sul rischio di guerra per errore torneremo piu’ avanti.