A seguito della pubblicazione dell’articolo con Wheeler, Bohr fu il primo a escludere convintamente la possibilità di una concreta realizzazione di una bomba basata sulle fissioni a catena, sostenendo che sarebbero state necessarie tonnellate di uranio 235, non disponibili a causa della bassa abbondanza di quell’isotopo dell’uranio.
I primi che nutrirono qualche dubbio a riguardo, furono Pierles e Frisch che stimarono che ogni neutrone prodotto in una fissione ne avrebbe generata una seconda e così a seguire (sovrastimando il fenomeno) e che una massa critica di un chilogrammo di uranio 235 sarebbe stata sufficiente a costruire una bomba nucleare (oggi sappiamo che la massa critica è attorno a 15 chilogrammi).
Per dettagli tecnici e sul lascito di materiali fissili dalla guerra fredda si veda l’articolo qui linkato.