I risultati di Fermi del 1934 furono subito interpretati da Niehls Bohr, che fece qualche ipotesi sulla natura del nucleo. L’idea principale che ebbe il fisico danese fu di interpretare il fenomeno a seguito del bombardamento neutronico dei nuclei, come un assorbimento e di una modificazione del nucleo stesso. Il neutrone assorbito dal nucleo distribuisce energia a tutto il nucleo bersaglio e ne viene intrappolato, dando vita a un nucleo composto, una sorta di goccia d’acqua non completamente stabile. Questo nucleo di transitorio sarebbe stato oggetto di tre possibili comportamenti: diffusione elastica (prodotti identici alle particelle iniziali), diffusione anelastica (prodotti identici a quelli iniziali, ma con il nucleo in uno stato energetico eccitato), reazione nucleare (prodotti diversi da quelli iniziali).
ritratto di Niels Bohr liberamente reinterpretato dagli studenti del Liceo artistico Boccioni di Milano (progetto PCTO)
Fu lo stesso Otto Frisch a chiarire il pensiero di Bohr: “Forse una goccia potrebbe dividersi in due gocce più piccole prima allungandosi, poi restringendosi al centro e infine torcendosi […]. Il nucleo dell’uranio potrebbe essere una goccia alquanto tremolante e instabile, pronta a dividersi alla minima perturbazione, come quella data dall’impatto con un neutrone”.
Bibliografia: Abraham Pais, Il danese tranquillo, Bollati Boringhieri, 1993